Patrick Zaki - The Price for Human Rights
by Laura Bastianini (2004) Liceo Sesto Properzio, Assisi/Italy on 2022-04-28



 Thanks to the folks from Pixabay for the image. 

The following article was written as part of the trait d`union online workshop “The fight against discrimination and the discussion on how to” between editors from Liceo Sesto Properzio di Assisi/Italy and Gisela-Gymnasium Munich/Germany in March 2022.

 

 

THE PRICE FOR HUMAN RIGHTS: THE STORY OF PATRICK ZAKI 

The next hearing that could finally free Patrick Zaki is scheduled for February 1. The 30-year-old Egyptian human rights activist and former student of the University of Bologna was released on December 8, 2021, after two years in prison in Egypt, first in Mansura, his hometown, and later in Tora, Cairo. He had campaigned for the Egyptian presidential election, supporting Khaled Ali, a lawyer and political activist for human rights. Following the arrest of some of his collaborators, in intimidation, the politician withdrew his candidacy. The Egyptian national security had arrested Zaki on February 7, 2020, when he returned home from Bologna to visit relatives, on the following charge: threat to national security, incitement to illegal protests, subversion, spreading of false news, terrorist propaganda. His lawyer affirmed Zaki had also been blindfolded and tortured for 17 consecutive hours, although the Egyptian police deny it. 

On Friday, December 31, Zaki tweeted a thank you to all those who had supported him and addressed a thought to those who are still detained as he was until a few months ago, wishing them to return to their families as soon as possible. This has attracted a great deal of attention from worldwide public opinion and has led to several protests, particularly in Italy, Giulio Regeni’s homeland. Regeni, another victim of the torture of the Egyptian secret services, was kidnapped, tortured, and murdered in 2016. His disfigured body was found on February 3 2016, near an Egyptian secret service prison.  

Events like these should make us think about the importance of freedom of speech and of press, now taken for granted in some countries, but which needed centuries of protests and rebellions to be considered such. 

Lots of changes are still needed so that every man, woman, boy or girl on Earth can have the same rights and I suppose that a lot of boys and girls, reading and listening to this story, may have felt involved and extremely powerless in front of such barbarity. But at the same time I believe that it is our generation who is capable of changing this situation and making the world a better place for everyone.  

SOURCES: Patrick Zaki Euractiv / Patrick Zaki Open Online / NYTimes

 

 

IL PREZZO PER I DIRITTI UMANI: LA STORIA DI PATRICK ZAKI 

La prossima udienza, che potrebbe finalmente liberare Patrick Zaki, è fissata per l’1 Febbraio 2022. Il trentenne egiziano, attivista per i diritti umani ed ex studente dell’Università di Bologna era già stato rilasciato l’8 Dicembre 2021, dopo due anni di prigionia in Egitto, prima nel carcere di Mansura, la sua città natale, e in seguito a Tora, Il Cairo. Aveva sostenuto la campagna di Khaled Ali, avvocato e attivista politico per i diritti umani in corsa per le elezioni presidenziali egiziane. A seguito dell’arresto di alcuni suoi collaboratori, eseguiti con intenti intimidatori, egli ha ritirato la sua candidatura. 

La sicurezza nazionale egiziana ha arrestato Zaki il 7 Febbraio 2020, quando aveva tentato di tornare a casa da Bologna per far visita ai parenti, con i seguenti capi d’accusa: minaccia alla sicurezza nazionale, istigazione a proteste illegali, sovversione, diffusione di false notizie e propaganda terroristica. Il suo avvocato ha affermato che Zaki sia stato bendato e addirittura torturato per circa 17 ore consecutive, sebbene la polizia egiziana neghi.  

Venerdì 31 Dicembre, Zaki ha twittato un ringraziamento a tutti coloro che lo hanno supportato e ha indirizzato un pensiero a coloro che sono ancora detenuti come lo è stato lui fino a qualche mese fa, augurando loro di ricongiungersi il prima possibile con le proprie famiglie. Questa storia ha attirato molta attenzione da parte dei media e ha portato a molteplici proteste, in particolare in Italia, la patria di Giulio Regeni. Regeni, altra vittima delle torture dei servizi segreti egiziani nel 2016, è stato rapito, torturato e ucciso e il suo corpo sfigurato è stato trovato il 3 Febbraio 2016 nei pressi di una prigione dei servizi segreti egiziani.  

Eventi come questi dovrebbero farci pensare a quanto sia importante la libertà di parola e di stampa, ora date per scontate in alcuni Paesi, ma che è il frutto di secoli di proteste e ribellioni. Ancora molti cambiamenti sono necessari affinché ogni uomo, donna, ragazzo o ragazza sulla Terra possa godere degli stessi diritti e immagino che molti ragazzi, ascoltando e leggendo di questa storia, si siano sentiti in qualche modo coinvolti ed estremamente impotenti di fronte a tali barbarie. Ma sono altrettanto sicura che in realtà sia la nostra generazione l’unica in grado di cambiare questa situazione e di rendere il mondo un posto migliore per tutti.  

SOURCES: Patrick Zaki Euractiv / Patrick Zaki Open Online / NYTimes