Katharina Ortner
Gisela-Gymnasium, München/Germany (2002) on 2020-11-05

For me too the lockdown phase of this year has produced mixed emotions. On one hand, I´ve had time for things I've alway wanted to do, but on the other hand, the reason for it was and still is horrifying. Right now, the numbers especially in Munich are rising again, fast. And I´ve become a bit jaded. I can't really concentrate on anything, because everything feels surreal. So I too have had to find something to find joy in. funnily enough, I too found it in lemons. I recently pickled some lemons and am now waiting for them to be ready. The wait gives me something nice to look forward to. Has your outlook on the situation changed since June? The later summer months were so peaceful and suddenly it's back in full force. For me, the eagerness for video chats and stuff like that has faded. Now I´m just waiting for everything to be over.

L `odore dei miei limoni
by Marco Michelotti (2005) Liceo Sesto Properzio, Assisi/Italy on 2020-06-29



The following article was originally written in Italian, during the Corona lockdown. To read the translations in English, German, French or Spanish, please, scroll down. 

The young writer from Assisi would be very happy to receive your comments. If you are a trait d’union editor, you may use the comment and discussion function next to the article. Otherwise you can send your comment to contributions@traitdunion.online. There you can also send your own ideas and contributions to this frame topic: "Corona - when disaster strikes in our lives: what young people think about the pandemic and its consequences." You can find suggestions on topics and forms of presentation here. If you discover passages in the translations for which you have found a better formulation, you are also welcome to send your suggestion to contributions@traitdunion.online. Thanks in advance!

 

L`odore dei miei limoni

Nella poesia "I limoni" di Eugenio Montale, appartenente alla raccolta poetica "Ossi di seppia", l`autore scrive questi versi, nella seconda strofa del componimento: "...qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza ed è l`odore dei limoni.". Con queste parole il poeta vuole chiaramente esprimere la semplicità dei passaggi e delle azioni che compongono la sua vita nel territorio ligure, e comunicare come egli ricavi da essi un senso di benessere.

In questo momento l`Italia sta attraversando un momento difficile: è in corso una grave pandemia a causa di un virus che non si conosceva ancora e che ha colpito il nostro Paese come del resto tutto il mondo. Tanti sono i contagiati ed il numero delle vittime, purtroppo, è altissimo; è la prima grande emergenza nazionale che ha colpito l`Italia nel secolo corrente, pertanto la gente non è preparata e non sa come comportarsi di fronte a questa situazione. Per favorire l`efficacia delle norme di mantenimento e di prevenzione, ci hanno intimato di restare a casa in quarantena finché il virus non sarà stato finalmente debellato, e ciò ha cambiato notevolmente le nostre vite. È ormai da circa due mesi che questa quarantena è diventata la nostra quotidianità e noi studenti ci siamo pertanto dovuti attrezzare nel migliore dei modi: da quando è stato emesso il decreto, infatti, le scuole hanno subito chiuso, in quanto esse costituiscono uno dei più grandi centri di aggregazione sociale, ma, con altrettanta velocità, è stato attivato il metodo della didattica a distanza: ogni mattina, pertanto, siamo esortati a seguire le lezioni degli insegnanti attraverso uno schermo: potete ben immaginare che ci siano notevoli differenze rispetto alla lezione normale sui banchi di scuola!

La quarantena, però, non si limita solo alla scuola: anche i nostri genitori si sono dovuti attrezzare con le modalità di smart-working, in quanto non possono più raggiungere il luogo di lavoro, ed ogni altra attività è stata annullata. Allenamenti sportivi? No, non si può. Lezioni di danza o musica? Neanche. Uscire un po` con gli amici? Assolutamente no! Non ci si può neanche recare la domenica mattina in chiesa poiché ci sarebbe, com`è evidente, troppo contatto: allora anche la messa si fa online! Se a casa nostra ci fossero anche le sbarre, sembrerebbe di stare in una vera e propria prigione…

In questi giorni mi sento, personalmente, un po` vuoto: sicuramente il fatto che non posso uscire di casa mi mette molta tristezza, e a ciò contribuisce anche un po` il senso di noia che alberga in tutti noi questi giorni. Per un uomo, abituato ad una vita che va continuamente rincorsa, è un po` come se il tempo si fosse bloccato. E questo fa anche un po` di paura. Ma a questa paura si aggiungono anche i dati su ciò che sta accadendo all`esterno delle nostre mura domestiche: l`elevato numero di contagiati e di morti mi spaventa, perché contrarre il virus è molto più semplice di quanto si pensi. A tutti questi aspetti negativi si è aggiunto un po` di tempo fa un lutto: una mia amica della Toscana è morta per un`emorragia cerebrale molto misteriosa, e la nostra famiglia ha risentito molto di questo (oltre alla sua, affranta dal dolore per non poterle neanche dare una degna commemorazione); mio padre, infatti, è molto amico con i genitori di lei ed è stato giù di morale per molto tempo.

"Qui delle divertite passioni per miracolo tace la guerra..."

Questa per me è la guerra. Questa è la guerra che io voglio far tacere. In questa guerra, però, c`è un orto: un orto dove posso annusare l`odore dei limoni, dei miei limoni.

In questo periodo di scoraggiamento, i miei genitori mi hanno insegnato a vedere sempre il lato positivo delle cose: ora, per esempio, posso passare un sacco di tempo con la mia famiglia. Fino ad un mese fa i miei lavoravano tutto il giorno ed io, tra lo studio, lo sport e altre attività, non riuscivo a stare molto tempo con loro: ora, invece, passo praticamente tutta la mia giornata e insieme ci divertiamo e parliamo molto.

Un altro aspetto positivo è che ora ho parecchio tempo per dedicarmi a svariate attività che magari prima non potevo fare: adesso riesco a leggere un po` tutti i giorni e qualche volta ho anche provato a cucinare dolci per la mia famiglia! Ho anche trovato del tempo per fare degli allenamenti in casa e passo molto tempo fuori a giocare con mio fratello e mia sorella.

Durante la settimana, poi, non perdo mai occasione per stare in compagnia: ogni tanto faccio delle videochiamate con i miei amici o con i miei compagni di pallavolo e quelli della parrocchia, e le loro risate e i loro sorrisi mi fanno sempre capire che comunque vadano le cose non sono mai solo!

L`ultimo odore che il mio orto comprende è la speranza: restare a casa non è per me solo una costrizione, ma quando ci penso capisco che con il mio gesto posso aiutare il Paese a superare piano piano questa tremenda emergenza, così non sono più triste! Poi mi basta guardare fuori: vedere la natura che cresce rigogliosa unitamente al fatto che ho scoperto che delle conoscenti della mia famiglia sono diventate mamme mi fa capire che la vita nonostante tutto va avanti, senza troppe preoccupazioni.

L`augurio che rivolgo a tutti è quello di riempire il proprio orto di tanti limoni profumati: è solo così che si combatte il nemico!

 

The smell of my lemons

In the poem "I limoni" (The Lemons) by Eugenio Montale, belonging to the poetic collection "Ossi di seppia" (Cuttlefish bones), the author writes these verses, in the second verse of the composition: "...here it is also up to us poor people our share of wealth and it is the smell of lemons". With these words the poet clearly wants to express the simplicity of the passages and actions that make up his life in the Ligurian territory, and to communicate how he derives from them a sense of well-being.

At the moment Italy is going through a difficult time: a serious pandemic is underway due to a virus that was not yet known and that has affected our country as well as the whole world. Many people are infected and the number of victims, unfortunately, is very high; it is the first major national emergency that has hit Italy in the current century, so people are not prepared and do not know how to behave in the face of this situation. In order to promote the effectiveness of the maintenance and prevention regulations, we have been ordered to remain at home in quarantine until the virus has finally been eradicated, and this has changed our lives considerably. For about two months now, this quarantine has become our daily routine and we students have therefore had to equip ourselves in the best possible way: since the decree was issued, in fact, schools have immediately closed, as they are one of the largest centers of social gathering, but, with equal speed, the method of distance learning has been activated: every morning, therefore, we are encouraged to follow the teachers` lessons through a screen: you can well imagine that there are significant differences compared to the normal lesson on the school desks!

The quarantine, however, is not limited only to the school: our parents have also had to equip themselves with smart-working modes, as they can no longer reach the workplace, and all other activities have been cancelled. Sports training? No, you can`t. Dance or music lessons? Not even. Going out with friends? No way! You can`t even go to church on Sunday mornings because there would be, of course, too much contact: then the mass is done online too! If there were bars in our house, it would feel like a real prison...

These days I feel, personally, a bit empty: surely the fact that I can`t go out of the house makes me very sad, and the sense of boredom that we all have these days contributes to this. For a man, accustomed to a life that has to be continuously chased, it`s a bit like time has stopped. And that`s also a bit scary. But to this fear, there is also data about what is happening outside our homes: the high number of infected and dead frightens me, because contracting the virus is much easier than you think. To all these negative aspects was added a while ago a mourning: a friend of mine from Tuscany died of a very mysterious cerebral hemorrhage, and our family suffered a lot from it (besides hers, distraught with grief for not even being able to give her a worthy commemoration); my father, in fact, is very close friends with her parents and has been down for a long time.

"Here amused passions miraculously silence the war..."

This is war for me. This is the war that I want to silence. But in this war, there`s a vegetable garden. A vegetable garden where I can smell the lemons, my lemons.

In this period of discouragement, my parents taught me to always see the positive side of things: now, for example, I can spend a lot of time with my family. Until a month ago, my parents worked all day long and I couldn`t spend much time with them between studying, sports and other activities: now I spend practically all my day together and we have a lot of fun and talk a lot.

Another positive aspect is that now I have a lot of time to dedicate to various activities that maybe I couldn`t do before: now I can read a little bit every day and sometimes I even tried to bake sweets for my family! I have also found some time to do some training at home and I spend a lot of time outside playing with my brother and sister.

During the week, then, I never miss an opportunity to be in company: sometimes I make video calls with my friends or with my volleyball teammates and those from the parish, and their laughter and smiles always make me realize that however things go I am never alone!

The last smell that my garden understands is hope: staying at home is not just a constraint for me, but when I think about it, I understand that with my gesture I can help the country slowly overcome this terrible emergency, so I am no longer sad! Then I just need to look outside: seeing nature growing luxuriant together with the fact that I have discovered that some acquaintances of my family have become mothers makes me understand that life goes on in spite of everything, without too many worries.

My wish to everyone is to fill their garden with many fragrant lemons: this is the only way to fight the enemy!

 

Der Geruch meiner Zitronen

In dem Gedicht "I limoni" (Die Zitronen) von Eugenio Montale, das zu der Gedichtsammlung "Ossi di seppia" (Tintenfischknochen) gehört, schreibt der Autor im zweiten Vers der Komposition diese Verse: "... hier haben auch wir Armen unseren Anteil am Reichtum, und dies ist der Duft von Zitronen". Mit diesen Worten will der Dichter deutlich die Einfachheit der Passagen und Handlungen ausdrücken, die sein Leben im ligurischen Territorium ausmachen, und vermitteln, wie er daraus ein Gefühl des Wohlbefindens ableitet.

Im Moment macht Italien eine schwierige Zeit durch: Es ist eine schwere Pandemie im Gange, die auf ein noch nicht bekanntes Virus zurückzuführen ist, das unser Land und die ganze Welt befallen hat. Viele Menschen sind infiziert, und die Zahl der Opfer ist leider sehr hoch; es handelt sich um den ersten großen nationalen Notstand, der Italien im laufenden Jahrhundert heimgesucht hat, so dass die Menschen nicht vorbereitet sind und nicht wissen, wie sie sich angesichts dieser Situation verhalten sollen. Um die Wirksamkeit der Wartungs- und Präventionsvorschriften zu fördern, wurden wir angewiesen, bis zur endgültigen Ausrottung des Virus zu Hause in Quarantäne zu bleiben, was unser Leben erheblich verändert hat. Seit etwa zwei Monaten ist diese Quarantäne zu unserer täglichen Routine geworden, und wir Schüler mussten uns daher bestmöglich ausrüsten: Seit dem Erlass des Dekrets wurden die Schulen tatsächlich sofort geschlossen, da sie eines der größten Zentren für geselliges Beisammensein sind, aber ebenso schnell wurde die Methode des Fernunterrichts aktiviert: Jeden Morgen werden wir daher ermutigt, den Unterricht der Lehrer über einen Bildschirm zu verfolgen: Ihr könnt euch gut vorstellen, dass es erhebliche Unterschiede zum normalen Unterricht auf den Schulbänken gibt!

Die Quarantäne beschränkt sich jedoch nicht nur auf die Schule: Auch unsere Eltern mussten sich mit smarten Arbeitsmethoden ausstatten, da sie den Arbeitsplatz nicht mehr erreichen können, und alle anderen Aktivitäten wurden gestrichen. Sportliches Training? Nein, das geht nicht. Tanz- oder Musikunterricht? Auch nicht. Ausgehen mit Freunden? Auf keinen Fall! Man kann nicht einmal sonntagmorgens in die Kirche gehen, weil es natürlich zu viel Kontakt gäbe: dann wird auch die Messe online abgehalten! Wenn es in unserem Haus Gitterstäbe gäbe, würde es sich wie ein echtes Gefängnis anfühlen...

In diesen Tagen fühle ich mich persönlich ein wenig leer: Sicherlich macht mich die Tatsache, dass ich nicht aus dem Haus gehen kann, sehr traurig, und das Gefühl der Langeweile, das wir alle heutzutage haben, trägt dazu bei. Für einen Menschen, der an ein hektisches Leben gewöhnt ist, ist es ein bisschen so, als ob die Zeit stehen geblieben wäre. Und das ist auch ein bisschen beängstigend. Aber zu dieser Angst gibt es auch Daten darüber, was außerhalb unserer Häuser geschieht: Die hohe Zahl der Infizierten und Toten macht mir Angst, denn sich mit dem Virus anzustecken ist viel einfacher, als man denkt. Zu all diesen negativen Aspekten kam vor einiger Zeit noch die Trauer hinzu: Eine Freundin von mir aus der Toskana starb an einer sehr mysteriösen Hirnblutung, und unsere Familie litt sehr darunter (neben der ihrigen, die vor Trauer verzweifelt war, weil wir ihr nicht einmal eine würdige Gedenkfeier geben konnten); mein Vater ist in der Tat sehr eng mit ihren Eltern befreundet und seit langer Zeit niedergeschlagen.

"Wie durch ein Wunder ist hier der Krieg durch vergnügte Leidenschaften zum Stillstand gebracht...“

Für mich ist das hier Krieg. Dies ist der Krieg, den ich zum Schweigen bringen möchte. Aber in diesem Krieg gibt es einen Gemüsegarten, in dem ich die Zitronen riechen kann, meine Zitronen.

In dieser Zeit der Entmutigung haben mich meine Eltern gelehrt, immer die positive Seite der Dinge zu sehen: Jetzt kann ich zum Beispiel viel Zeit mit meiner Familie verbringen. Bis vor einem Monat haben meine Eltern den ganzen Tag gearbeitet, und ich konnte zwischen Lernen, Sport und anderen Aktivitäten nicht viel Zeit mit ihnen verbringen: Jetzt verbringe ich praktisch den ganzen Tag zusammen mit ihnen, und wir haben viel Spaß und reden viel.

Ein weiterer positiver Aspekt ist, dass ich jetzt viel Zeit habe, um mich verschiedenen Aktivitäten zu widmen, die ich vorher vielleicht nicht machen konnte: Jetzt kann ich jeden Tag ein bisschen lesen, und manchmal habe ich sogar versucht, Süßigkeiten für meine Familie zu backen! Ich habe auch etwas Zeit gefunden, um zu Hause etwas zu trainieren, und ich verbringe viel Zeit draußen, um mit meinem Bruder und meiner Schwester zu spielen.

Während der Woche verpasse ich also nie eine Gelegenheit, in Gesellschaft zu sein: Manchmal führe ich Videoanrufe mit meinen Freunden oder mit meinen Volleyballmannschaftskameraden und denen aus der Gemeinde, und ihr Lachen und Lächeln macht mir immer bewusst, dass ich, wie auch immer die Dinge laufen, nie allein bin!

Der letzte Geruch, den mein Garten versteht, ist die Hoffnung: Zu Hause zu bleiben ist nicht nur ein Zwang für mich, sondern wenn ich darüber nachdenke, verstehe ich, dass ich mit meiner Geste dem Land helfen kann, diese schreckliche Notlage langsam zu überwinden, so dass ich nicht mehr traurig bin! Dann brauche ich nur noch nach draußen zu schauen: Wenn ich sehe, wie die Natur üppig wächst, zusammen mit der Tatsache, dass ich entdeckt habe, dass einige Bekannte meiner Familie Mütter geworden sind, wird mir klar, dass das Leben trotz allem weitergeht, ohne allzu viele Sorgen.

Mein Wunsch an alle ist es, ihren Garten mit vielen duftenden Zitronen zu füllen: das ist der einzige Weg, den Feind zu bekämpfen!

 

L`odeur de mes citrons

Dans le poème "I limoni" (Les citrons) d`Eugenio Montale, appartenant au recueil poétique "Ossi di seppia" (Os de seiche), l`auteur écrit ces vers, dans le deuxième vers de la composition : "...ici c`est aussi à nous les pauvres notre part de richesse et c`est l`odeur des citrons". Avec ces mots, le poète veut clairement exprimer la simplicité des passages et des actions qui composent sa vie sur le territoire ligure, et communiquer comment il en tire un sentiment de bien-être.

En ce moment, l`Italie traverse une période difficile : une grave pandémie est en cours à cause d`un virus qui n`était pas encore connu et qui a touché notre pays ainsi que le monde entier. De nombreuses personnes sont infectées et le nombre de victimes est malheureusement très élevé ; il s`agit de la première grande urgence nationale qui frappe l`Italie au cours du siècle actuel, de sorte que les gens ne sont pas préparés et ne savent pas comment se comporter face à cette situation. Afin de promouvoir l`efficacité des règlements de maintenance et de prévention, nous avons reçu l`ordre de rester chez nous en quarantaine jusqu`à ce que le virus soit enfin éradiqué, ce qui a considérablement changé notre vie. Depuis environ deux mois, cette quarantaine est devenue notre quotidien et nous, les élèves, avons donc dû nous équiper de la meilleure façon possible : depuis la publication du décret, en effet, les écoles ont immédiatement fermé, car elles sont l`un des plus grands centres de rassemblement social, mais, avec la même rapidité, la méthode d`enseignement à distance a été activée : chaque matin, nous sommes donc encouragés à suivre les leçons des professeurs à travers un écran : vous pouvez bien imaginer qu`il y a des différences significatives par rapport à la leçon normale sur les pupitres de l`école !

La quarantaine ne se limite toutefois pas à l`école : nos parents ont également dû s`équiper de modes de travail intelligents, car ils ne peuvent plus se rendre sur le lieu de travail, et toutes les autres activités ont été annulées. Entraînement sportif ? Non, vous ne pouvez pas. Cours de danse ou de musique ? Même pas. Vous sortez avec des amis ? Pas question ! Vous ne pouvez même pas aller à l`église le dimanche matin car il y aurait, bien sûr, trop de contacts : alors la messe se fait aussi en ligne ! S`il y avait des barreaux dans notre maison, ce serait comme une vraie prison...

Ces jours-ci, je me sens, personnellement, un peu vide : le fait de ne pas pouvoir sortir de la maison me rend sûrement très triste, et le sentiment d`ennui que nous avons tous ces jours-ci y contribue. Pour un homme, habitué à une vie qui doit être continuellement poursuivie, c`est un peu comme si le temps s`était arrêté. Et c`est aussi un peu effrayant. Mais à cette crainte, s`ajoutent des données sur ce qui se passe en dehors de nos maisons : le nombre élevé de personnes infectées et de morts me fait peur, car il est beaucoup plus facile de contracter le virus que l`on ne le pense. À tous ces aspects négatifs s`est ajouté il y a quelque temps un deuil : une de mes amies toscanes est morte d`une très mystérieuse hémorragie cérébrale, et notre famille en a beaucoup souffert (outre la sienne, affligée de ne pouvoir même pas lui rendre un hommage digne) ; mon père, en fait, est un ami très proche de ses parents et est déprimé depuis longtemps.

"Ici, les passions amusées font miraculeusement taire la guerre..."

C`est la guerre pour moi. C`est la guerre que je veux faire taire. Mais dans cette guerre, il y a un potager. Un potager où je peux sentir les citrons, mes citrons.

Dans cette période de découragement, mes parents m`ont appris à toujours voir le côté positif des choses : maintenant, par exemple, je peux passer beaucoup de temps avec ma famille. Jusqu`à il y a un mois, mes parents travaillaient toute la journée et je ne pouvais pas passer beaucoup de temps avec eux entre les études, le sport et d`autres activités : maintenant, je passe pratiquement toute la journée ensemble et nous nous amusons beaucoup et nous parlons beaucoup.

Un autre aspect positif est que j`ai maintenant beaucoup de temps à consacrer à diverses activités que je ne pouvais peut-être pas faire auparavant : maintenant, je peux lire un peu tous les jours et j`ai même parfois essayé de faire des sucreries pour ma famille ! J`ai également trouvé du temps pour m`entraîner à la maison et je passe beaucoup de temps à l`extérieur à jouer avec mon frère et ma sœur.

Pendant la semaine, je ne manque donc jamais une occasion d`être en compagnie : il m`arrive de passer des appels vidéo avec mes amis ou avec mes coéquipiers de volley-ball et ceux de la paroisse, et leurs rires et leurs sourires me font toujours comprendre que, quoi qu`il arrive, je ne suis jamais seul !

La dernière odeur que mon jardin comprend est l`espoir : rester à la maison n`est pas seulement une contrainte pour moi, mais quand j`y pense, je comprends qu`avec mon geste je peux aider le pays à surmonter lentement cette terrible urgence, donc je ne suis plus triste ! Il me suffit alors de regarder dehors : voir la nature devenir luxuriante et le fait que j`ai découvert que certaines connaissances de ma famille sont devenues mères me fait comprendre que la vie continue malgré tout, sans trop de soucis.

Mon souhait à chacun est de remplir son jardin de nombreux citrons parfumés : c`est la seule façon de combattre l`ennemi !

 

El olor de mis limones

En el poema "I limoni" (Los limones) de Eugenio Montale, perteneciente a la colección poética "Ossi di seppia" (Huesos de sepia), el autor escribe estos versos, en el segundo verso de la composición: "...aquí también nos toca a nosotros, los pobres, nuestra parte de riqueza y es el olor de los limones". Con estas palabras el poeta quiere expresar claramente la simplicidad de los pasajes y acciones que conforman su vida en el territorio de Liguria, y comunicar cómo obtiene de ellos una sensación de bienestar.

En este momento Italia está pasando por un momento difícil: una grave pandemia está en marcha debido a un virus que aún no se conocía y que ha afectado a nuestro país así como al mundo entero. Muchas personas están infectadas y el número de víctimas, lamentablemente, es muy alto; es la primera gran emergencia nacional que ha afectado a Italia en el siglo actual, por lo que la gente no está preparada y no sabe cómo comportarse ante esta situación. Para promover la eficacia de las normas de mantenimiento y prevención, se nos ha ordenado permanecer en casa en cuarentena hasta que el virus haya sido finalmente erradicado, y esto ha cambiado nuestras vidas considerablemente. Desde hace unos dos meses, esta cuarentena se ha convertido en nuestra rutina diaria y, por lo tanto, los estudiantes hemos tenido que equiparnos de la mejor manera posible: desde que se promulgó el decreto, de hecho, las escuelas han cerrado inmediatamente, ya que son uno de los mayores centros de reunión social, pero, con igual rapidez, se ha activado el método de enseñanza a distancia: cada mañana, por lo tanto, se nos anima a seguir las lecciones de los profesores a través de una pantalla: ¡se puede imaginar que hay diferencias significativas en comparación con la lección normal en los pupitres de la escuela!

La cuarentena, sin embargo, no se limita sólo a la escuela: nuestros padres también han tenido que equiparse con modos de trabajo inteligentes, ya que ya no pueden llegar al lugar de trabajo, y todas las demás actividades han sido canceladas. ¿Entrenamiento deportivo? No, no puedes. ¿Lecciones de baile o de música? Tampoco. ¿Salir con amigos? ¡No puede ser! Ni siquiera puedes ir a la iglesia los domingos por la mañana porque habría, por supuesto, demasiado contacto: ¡entonces la misa también se hace online! Si hubiera barrotes en nuestra casa, se sentiría como una verdadera prisión...

Estos días me siento, personalmente, un poco vacío: seguramente el hecho de no poder salir de casa me pone muy triste, y la sensación de aburrimiento que todos tenemos estos días contribuye a ello. Para un hombre, acostumbrado a una vida que tiene que ser continuamente perseguida, es un poco como si el tiempo se hubiera detenido. Y eso también da un poco de miedo. Pero a este temor, también hay datos sobre lo que ocurre fuera de nuestras casas: el alto número de infectados y muertos me asusta, porque contraer el virus es mucho más fácil de lo que piensas. A todos estos aspectos negativos se añadió hace tiempo un luto: una amiga mía de la Toscana murió de una hemorragia cerebral muy misteriosa, y nuestra familia sufrió mucho por ello (además de la suya, angustiada por el dolor de no poder darle ni siquiera una conmemoración digna); mi padre, de hecho, es muy amigo de sus padres y está deprimido desde hace mucho tiempo.

"Aquí las pasiones divertidas silencian milagrosamente la guerra..."

Esto es la guerra para mí. Esta es la guerra que quiero silenciar. Pero en esta guerra, hay un huerto. Un huerto donde puedo oler los limones, mis limones.

En este período de desánimo, mis padres me enseñaron a ver siempre el lado positivo de las cosas: ahora, por ejemplo, puedo pasar mucho tiempo con mi familia. Hasta hace un mes, mis padres trabajaban todo el día y yo no podía pasar mucho tiempo con ellos entre los estudios, los deportes y otras actividades: ahora paso prácticamente todo el día con ellos y nos divertimos y hablamos mucho.

Otro aspecto positivo es que ahora tengo mucho tiempo para dedicar a varias actividades que antes no podía hacer: ¡ahora puedo leer un poco todos los días y a veces incluso he intentado hacer dulces para mi familia! También he encontrado tiempo para entrenar en casa y paso mucho tiempo fuera jugando con mi hermano y mi hermana.

Durante la semana, entonces, nunca pierdo la oportunidad de estar en compañía: a veces hago videollamadas con mis amigos o con mis compañeros de voleibol y los de la parroquia, y sus risas y sonrisas siempre me hacen darme cuenta de que, como quiera que vayan las cosas, ¡nunca estoy solo!

El último olor que mi jardín entiende es el de la esperanza: quedarme en casa no es sólo una limitación para mí, pero cuando pienso en ello entiendo que con mi gesto puedo ayudar al país a superar lentamente esta terrible emergencia, ¡así que ya no estoy triste! Entonces sólo tengo que mirar afuera: ver la naturaleza que se exalta junto con el hecho de que he descubierto que algunas conocidas de mi familia se han convertido en madres me hace comprender que la vida continúa a pesar de todo, sin demasiadas preocupaciones.

Mi deseo para todos es llenar su jardín con muchos limones fragantes: ¡es la única manera de luchar contra el enemigo!